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Chi mi rappresenta dall’essere italiano?

Ormai siamo alla solita quotidiana figuraccia che la nostra Italia fa sulle decisioni internazionali, sul palcoscenico internazionale e sulla nostra tenuta all’estero. L’ossessione da paranoia del nostro presidente del consiglio ci mostra agli occhi del mondo peggio della repubblica delle banane di fantozziana memoria. Penso che ormai abbiamo dato il fianco ai denigratori della nostra amata terra, di sviluppare ogni giorno una battuta o una barzelletta sulle  nostre capacità di governo o di imprenditoria. Più di una volta abbiamo asserito che il solo Presidente della Repubblica con pacatezza che ne distingue lo stile e la saggezza si è levato dal coro che oscura la mediocrità che offusca il nostro ruolo nel mondo. Anche la presidenza di Confindustria è ormai stanca di trainare una società sempre più rappresentata da mestieranti della politica che giornalmente gareggiano a disgustare i cittadini con i propri teatrini… ed intanto andiamo sempre più a rotoli. Possibile che una terra di Santi, Inventori, Economisti e innovatori come il popolo italiano si meriti una rappresentanza del genere? Ma la storia con i sui corsi e ricorsi non insegna mai niente al gregge del popolino? Ogni 50 o 60 anni dobbiamo sempre ricadere nel tranello del pecorario populista di turno che ci fa piegare la testa e inchinare alle prorpie mattane. Possibile che un popolo di intellettuali e contestatori, di “comunisti che non si lavano” o che “mangiavano bambini” non riesca neanche nell’opposizione a trovare un leader su oltre sessantacinquemilioni di italiani, capace di risvegliare l’amor proprio e il torpore dove continuiamo a sopirci e ormai a vergognarci con popoli molto più regrediti del nostro? Lo scandalo italico non sono i vari processi per bunga bunga o per altri affari personali del nostro presidente del consiglio,  ma il maggior scandalo resta l’ignavia con cui sopportiamo ed accettiamo questa logora ed inespressiva situazione. Ogni giorno viene da chiedermi cosa possa permettere alla nostra generazione di lasciare un simile lerciume e tanta vergogna alle progenie future allattate da tanta televisione spazzatura e tanto malcostume che non hanno più una figura di riferimento. Se penso ai giovani che con la sola forza delle idee hanno unito questo paese 150 anni orsono, mi immagino di vederli rivoltarsi nelle loro tombe per quello che troverebbero oggi in Italia. Certamente non è quello che sognavano e per cui sono morti ed i nostri giovani non ne conoscono ormai neanche i nomi. Il nostro sforzo è puntare su chi crede di poter venir fuori da questo stallo e dare la nostra fiducia a chi ancora crede che con il sacrificio e lo studio giornaliero si possa ancora creare un futuro degno di un paese che non poggi le sue speranze solo sulle lotterie  e sull’effimero mondo delle televisione.

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

3 commenti

  1. Troppo bravo sto Direttore

    • Mi unisco al commento di Maurizio e invito tutti a sostenere questa bella iniziativa, dove pullulano fior di teste pensanti. Questi sì che mi rappresentano dall’essere italiano.

  2. sarebbe veramente ora che qualche testa pensante abbia il coraggio di uscire allo scoperto e rappresentare degnamente i nostri bisogni e le nostre aspettative……..

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