Fornire pasti e beni alimentari alle persone che hanno di meno, recuperando prodotti ancora commestibili e assegnandoli gratuitamente a favore di associazioni di valontariato che, in collaborazione con le amministrazioni locali, operano sul fronte delle povertà e del bisogno.
E’ questo il tratto caratterizzane di “Brutti ma Buoni – Operazione No Spreco”, iniziativa promossa da Comune e Provincia di Trieste con le Coop Consumatori Nord Est, i cui sviluppi sono stati illustrati oggi (giovedì, 27 settembre), nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nel Caffè Tommaseo, è alla quale sono intervenuti il vicepresidente di Coop Nord Est Roberto Sgavetta, gli assessori alle Politiche sociali del Comune, Laura Famulari, e della Provincia, Roberta Tarlao, il presidente della Comunita di San Martino al Campo Claudio Calandra, il direttore della Caritas diocesana don Roberto Pasetti, padre Silvano dei Frati Cappuccini di Montuzza e Giovanni Scarpa della Fondazione Lucchetta Ota D’Angelo Hrovatin.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come, dal lontano 2004, anno dell’avvio del progetto, “Brutti ma Buoni”, ha avuto un forte sviluppo, riuscendo a coinvolgere in maniera crescente persone e punti vendita della Cooperativa, mettendo in moto un vero e proprio circolo virtuoso in sinergia con le istituzioni triestine. “L’operazione “Brutti ma Buoni”– ha detto Roberto Sgavetta, Vicepresidente e Direttore soci della cooperativa – è uno di quei progetti a cui più teniamo e che ci ha dato maggiore soddisfazione perché ha permesso di aiutare in maniera tangibile un sempre maggior numero di persone, andando a intercettare alcuni bisogni espressi dal territorio in cui la cooperativa risiede e opera”. Da anni Coop Consumatori Nordest prevede la donazione anche di prodotti freschi non più vendibili ma garantiti, da Coop, con un protocollo di sicurezza e dalle Onlus attraverso adeguati servizi di trasporto agli utenti finali. Coop, infatti, per assicurare la massima freschezza ai propri clienti ha deciso di togliere dai suoi scaffali gli alimenti prima della scadenza indicata sulla confezione. Questo consente di convogliare in un nuovo percorso di recupero sociale i prodotti ritirati e di diminuire gli sprechi nei punti vendita.
A Trieste lo scorso anno Coop Consumatori Nordest nei suoi 3 punti di vendita ha distribuito prodotti per oltre 80.000 euro. I beni donati sono stati utilizzati dalle Onlus per fornire pasti ai meno abbienti. In particolare le associazioni del territorio triestino coinvolte sono state: Comunità di San Martino al Campo, Caritas, Parrocchia S.S.Giovanni e Paolo di Muggia, Frati Cappuccini di Montuzza e Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin.
“Già nel 2009 –ha detto l’assessore provinciale Roberta Tarlao- questo progetto è stato inserito nel Piano di solidarietà anti crisi” e ha ricordato chela Provincia, proprio per consentire un aumento della quantità e della qualità dei prodotti recuperabili, ha contribuito all’acquisto di un furgone frigorifero per il trasporto dei generi alimentari, gestito da persone che temporaneamente in situazioni di disagio, offrendo anche così un nuova opportunità d’inserimento sociale attivo.
La positiva collaborazione avviata e i suoi interessanti sviluppi sono stati evidenziati anche dall’assessore comunale Laura Famulari, che ha ricordato l’appuntamento con “Trieste Next”, che vedrà tra l’altro la firma della carta contro lo spreco da parte di 100 sindaci. “Già da tempo –ha detto ancora l’assessore Famulari- “Brutti ma Buoni” s’inquadra perfettamente nell’obiettivo generale del Piano di zona, ovvero il consolidamento e l’ottimizzazione del lavoro di rete, tra tutti i soggetti che operano nell’ambito del welfare”. “Oltre ad avere l’indubbio merito di coniugare la lotta allo spreco alimentare con la risposta ai bisogni delle persone, soprattutto quelle in condizioni di estrema difficoltà, questo progetto -ha concluso l’assessore Famulari- si pone come stimolo, grazie al know how acquisito da Coop Consumatori Nordest, per una moltiplicazione dei possibili beneficiari (associazioni e Onlus) e di soggetti della grande distribuzione che potrebbero adottare una analoga strategia.
Ringraziamenti e valutazioni positive sul progetto sono stati espressi dai rappresentanti delle associazioni di volontariato e degli enti presenti all’incontro, che non hanno mancato di fornire alcuni interessanti dati sulla loro attività. Il presidente della Comunità di San Martino al Campo Claudio Calandra ha ricordato gli oltre 17 mila pasti e le oltre 13 mila colazioni fornite attraverso le sue strutture. Don Roberto Pasetti ha confermato che, dal gennaio al luglio di quest’anno, sono stati 50 mila i pasti erogati dalla Caritas diocesana. Sono un’ottantina invece le persone che ogni giorno, per 365 giorni l’anno, si rivolgono e vanno a mangiare dai Frati Cappuccini di Montuzza -ha detto padre Silvano-, mentre l’azione del dispensario vede la fornitura mensile a 120-130 famiglie di un pacco viveri. Giovanni Scarpa ha infine confermato che le strutture e i centri di accoglienza della Fondazione Lucchetta Ota D’Angelo Hrovatin sono sempre pieni e registrano dalle 12.500 alle 13.000 presenze l’anno di mamme e bambini.