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I dinosauri della Patagonia in mostra a Udine

Dall’8 luglio al 25 settembre nell’ex chiesa di San Francesco

I visitatori potranno ammirare una ventina di antichi giganti che per 180 milioni di anni popolarono la terra

Arrivano a Udine i dinosauri della Patagonia: la suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Francesco sarà infatti per tutta l’estate (dall’8 luglio al 25 settembre) l’accogliente dimora degli antichi giganti che per 180 milioni di anni popolarono la terra. I visitatori avranno l’opportunità di ammirare una ventina di affascinanti esemplari provenienti da oltreoceano e di avventurarsi tra ricostruzioni di ambienti primitivi, postazioni interattive e spazi ludici pensati appositamente per i bambini. La mostra “Dinosauri della Patagonia: i giganti dell’Argentina”, ideata dal “Grupo Cultural Argentina” e allestita con la collaborazione del Museo friulano di storia naturale del Comune di Udine, aprirà i battenti venerdì 8 luglio. L’inaugurazione ufficiale, alla presenza del sindaco Furio Honsell, dell’assessore alla Cultura, Luigi Reitani, del direttore dei Civici Musei, Marco Biscione e del direttore del Museo friulano di Storia naturale, Giuseppe Muscio, è prevista alle 17.30, mentre l’apertura straordinaria al pubblico sarà dalle 19 fino a mezzanotte, in occasione della Notte Bianca.

L’esposizione è curata dal museologo argentino Fabio Frachtenberg con la preziosa collaborazione del paleontologo Jorge Calvo, direttore del Proyecto Dino. La mostra, supportata dall’Universidad Nacional del Comahue, è realizzata dal Grupo Cultural Argentina e rappresenta un’occasione unica per poter osservare le ricostruzioni di alcuni dei più importanti e completi dinosauri conosciuti al mondo. A causa degli abbondanti ritrovamenti di fossili e delle tracce ancora intatte presenti, infatti, la Patagonia argentina risulta essere ancora oggi una delle zone più importanti per la ricerca sui dinosauri e per lo sviluppo della paleontologia. I dinosauri rinvenuti in Argentina appartengono alle specie più antiche mai conosciute e, generalmente, possiedono caratteristiche peculiari rispetto ai più noti cugini nordamericani. All’interno dell’attuale territorio dell’Argentina sono state identificate oltre 50 specie di dinosauri, pari al 10% circa del totale delle specie scoperte fino ad oggi in tutto il mondo, fatto che dimostra ulteriormente la rilevanza mondiale che viene riconosciuta all’Argentina nel campo della paleontologia.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, nei seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato, domenica e festivi (con aperture straordinarie il 12 luglio e il 15 agosto) dalle 10.30 alle 19. Per informazioni è possibile rivolgersi al Museo Friulano di Storia Naturale, 0432/584711 (dal lunedì al venerdì tutte le mattine e nei pomeriggi di lunedì, martedì e giovedì, [email protected]), e al Puntoinforma (0432 414717 – 414718, [email protected]). I biglietti costano di 8 euro (4 euro i ridotti) con una tariffa speciale per famiglie di 20 euro (due adulti e due o tre minori).

Il paleontologo Jorge Calvo ha ricostruito appositamente per questa mostra lo scheletro completo di un Megaraptor namunhuaiquii, il cui enorme artiglio è tra i più grandi ritrovati fino ad oggi. L’eccellente stato di conservazione del dinosauro ha permesso di rinvenire reperti con un’articolazione ancora perfetta: senza dubbio si tratta di uno fra i reperti paleontologici più incredibili mai rinvenuti. Dal Iago Barreales proviene anche lo scheletro del Rebbachisaurus tessonei, uno fra i più completi sauropodi mai trovati in Sud America, conservato intatto dal cranio fino all’ultima vertebra della coda. Tra i pezzi più grandi presenti nella mostra troviamo l’imponente Giganotosaurus carolinii, una specie endemica del Sud America con caratteristiche anatomiche particolari. Altri dinosauri molto conosciuti, come il Carnotaurus sastrei, il dinosauro munito di corna, completano quella che è considerata la mostra più ricca mai realizzata sui dinosauri argentini. In contrapposizione con questi giganti, troviamo anche una serie di minuscoli Gasparinisaura cincosaltensis, “graziosi” dinosauri erbivori di taglia simile a quella di un cane a di comportamento gregario.

I dinosauri più antichi meritano un discorso a parte. La maggior parte di questi proto-dinosauri e dinosauri proviene dai bellissimi parchi naturali di Talampaya e Ischigualasto, un’area meglio nota coma “Valle della Luna” nella regione nord del paese, ad est delle Ande. Qui gli strati del Triassico hanno conservato i resti di tre dei dinosauri più antichi: Eoraptor lunensis, Herrerasaurus ischigualastensis e Riojasaurus incertus. Infine ricordiamo la nuova scoperta nel campo dell’evoluzione, grazia a specie molto importanti per Ia risoluzione di questioni evolutive, come Unenlagia paynemili e Alvarezsaurus calvoi, che ci consentono di conoscere qualcosa in più sull’origine degli uccelli.

 

La Redazione.

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Un commento

  1. Quella povera Chiesa ed i suoi affreschi meriterebbero più rispetto e tutela…i dinosauri allestiteli in ambienti più consoni.

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