Una pioggia battente e cupa accompagna la messinscena di Spettri di Henrik Ibsen che ritorna a dare voce a moderne inquietudini interiori grazie alla nuova regia di Cristina Pezzoli. Una pioggia assillante, dunque, avvolge l’algido spazio scenico ed i personaggi della tragedia che anelano invece – anche sul piano metafisico – ad un raggio di sole, come invoca Osvald nella sua ultima, toccante battuta. Osvald è il rampollo di una famiglia borghese, quella degli Alving: la madre, Helene, vedova da molti anni, lo ha sempre tenuto all’oscuro della vera natura del padre, cinico e dissoluto, nella speranza di donargli la serenità. Osvald vive a Parigi, fa il pittore, e ritorna nella città natale per partecipare all’inaugurazione di un orfanotrofio che la madre ha fatto erigere alla memoria del marito. Ipocrisia a fin di bene quella della Signora Alving, meno nobile invece quella del pastore Manders, subito pronto a mostrare turbamento – ma solo di facciata – per le rivelazioni di Osvald sulla frivola vita parigina, e per le sue avances alla giovane cameriera Regina. Ecco, potrebbe essere lei l’ultimo raggio di luce nelle tenebre dell’animo di Osvald, conscio di essere vittima di una malattia – ereditata dal padre – che lo condurrà alla pazzia: ma la Signora Alving sarà costretta a negargli anche questa gioia, rivelando alla giovane la sua vera origine, di essere cioè figlia naturale dello stesso, colpevole, padre di Osvald…
Stroncato sul nascere il loro sentimento, Regine è costretta a votarsi a un non roseo destino, mentre a Osvald non resta che affidare alla madre una dose letale di morfina con cui la prega di sollevarlo dall’ebetismo, fase terminale della sua malattia. Ma chissà se la madre potrà mai attuare quel drammatico desiderio… Follia, colpe irrisolte, incesto e verità terribili: Ibsen scuote le fondamenta del teatro borghese e illumina l’interiorità confusa dei suoi personaggi, capaci contemporaneamente di possedere la statura dei protagonisti classici e l’inquietudine dei moderni. Per restituirci uno dei più rivoluzionari drammi ottocenteschi – a lungo fu proibito nei teatri norvegesi per la sua scabrosità, mentre ad Edvard Munch ispirò alcuni bozzetti di scena – Cristina Pezzoli ha lavorato con i bravissimi attori dello Stabile di Bolzano, molto lodati dalla critica: Patrizia Milani, che incarnerà una tormentata Helene Alving, Carlo Simoni che applaudiremo nei panni del pastore, e Fausto Paravidino – uno dei talenti attoriali e drammaturgici più interessanti della scena italiana – che darà vita a un Osvald attuale e lontano dai clichés.
Di: Henrik Ibsen traduzione di: Franco Perrelli elaborazione drammaturgica di: Letizia Russo Scene: Giacomo Andrico
Costumi: Rosanna Monti video di: Mario Flandoli Regia: Cristina Pezzoli Produzione: Teatro Stabile di Bolzano
Interpreti: Patrizia Milani, Carlo Simoni, Alvise Battain, Fausto Paravidino, Valentina Brusaferro
Spettri va in scena per il cartellone Prosa dello Stabile regionale da martedì12 a giovedì 14 marzo: due recite sono serali (20.30) mentre quella di mercoledì è pomeridiana con inizio alle 16.
Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.