Giovedì 12 aprile, alle ore 18 a Trieste, nella sala comunale d’arte di piazza dell’Unità d’Italia 4, s’inaugura la mostra “La dimensione del sogno” personale del pittore Elvio Zorzenon, una delle figure più rappresentative della pittura informale del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, nell’ambito della meritoria attività di valorizzazione dei talenti locali e regionali che garantisce agli stessi una vetrina d’eccezione nella splendida cornice di Piazza dell’Unità d’Italia.
Una lettura critica delle opere sarà proposta da Marianna Accerboni.
Il critico afferma “Elvio Zorzenon continua a ribadire la sua naturale inclinazione per una tavolozza cromatica tesa a ratificare i perenni fasti del colore di derivazione veneziana”.
Nato ad Aquileia nel 1939, Zorzenon può considerarsi a tutti gli effetti un “triestino” di adozione, avendo frequentato l’Istituto d’Arte di Trieste, a contatto con alcuni tra gli esponenti maggiormente impegnati nelle nuove ricerche estetiche quali Miela Reina, Bruno Chersicla, Enzo Cogno che, nella metà degli anni ’60, condividendone l’esperienza, lo introducono nel gruppo “Arte Viva“, in cui erano confluite le tensioni al rinnovamento, il desiderio di libertà, la voglia di contestazione di quegli anni.
Nella prima metà degli anni ’60 questo “movimento” diede origine agli anni raggianti della cultura giuliana. Agli iniziali interessi del “gruppo” – inizialmente animato dal maestro Carlo de Incontrera – si affiancarono in seguito quelli di altri giovani pittori, architetti, scenografi, fotografi.
Zorzenon, che nel frattempo si dedica anche alla realizzazione di molti affreschi, esordisce a Roma nell’anno 1962 – con una pittura di energico impatto visivo, caratterizzata dallo splendore di forme e colori – con la sua prima personale tenuta presso la Sala Civica di Monterotondo (RM), cui seguono moltissime altre, nel mezzo secolo di pittura che ne scandirà il percorso artistico e che lo vedrà partecipare a concorsi in Italia ed all’estero, ove riscuote ampi consensi, premi (più volte 1º classificato in varie rassegne) e segnalazioni.
Tra le personali del maestro va certamente annoverata l’esposizione a Villa Manin di Passariano (UD), tenuta nell’anno 2004, presentata da Licio Damiani, a cui il critico dedica una delle sue ultime presentazioni. Tra le collettive un posto di rilievo occupa la mostra del 2009 presso la sede del Palazzo del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, in Trieste. Di Zorzenon hanno scritto, tra gli altri, oltre a Licio Damiani, Paolo Maurensig, Paolo Rizzi, Carlo Milic, Domenico Zannier, Franco Savadori, Enzo Santese.
Diego Fabris scrive “…. quella di Elvio Zorzenon è una pittura dinamica, rotonda, nella quale le forme emergono improvvise da un universo onirico colorato e in movimento.. “.
Proprio per richiamare tale personale universo, la mostra che sta per aprirsi si intitola LA DIMENSIONE DEL SOGNO, un tentativo di delimitare il percorso artistico dell’artista aquileiese.
Artefice di una pittura mai uguale a se stessa, in continua evoluzione, Zorzenon ha di recente dovuto superare gravi problemi di salute che ne hanno fortemente condizionato l’attività e lo hanno portato a dover modificare il proprio stile, costringendolo a lavorare con spatola e pennelli sulla tela orizzontale, incorporando nell’impasto pittorico inserti materici che determinano un effetto di velatura tale da rendere l’opera sempre diversa, a seconda della fonte di luce che la colpisce.
Il risultato di tanta sofferta ostinazione è sorprendente, come potranno valutare i visitatori della mostra che sta per iniziare, ove verranno esposte opere rappresentative delle varie fasi artistiche del maestro, comprese quelle più recenti. Tra queste, Fabbrica (1989) – personale interpretazione della produzione umana con vaghi richiami futuristi, e Pangea (2011), rappresentazione della materia primigenia.
La mostra rimarrà aperta fino al 29 aprile 2012, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.