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IL SOGNO SVANISCE DAGLI 11 METRI. E FA MALISSIMO

Ci si risveglia da un’estate di sogni nel peggiore dei modi, dopo una partita tesissima e dopo dei calci di rigore stregati che non permettono, per il secondo anno di fila, all’Udinese di raggiungere la fase a gironi della Champions League.

La partita inizia con entrambe le squadre imballate che vivono con molta tensione il match e si fanno vive in attacco in maniera poco pericolosa: da una parte ci prova Salino e Mossorò, dall’altro Di Natale si va vedere. Come nell’andata è un colpo di testa, questa volta di Armero su cross di Basta, che sblocca il risultato al 25′. La partita prosegue con numerosi errori da una parte e dall’altra. In finale di tempo sono i bianconeri che provano a raggiungere il raddoppio con un colpo di testa prima di Domizzi, su cui Beto devia in angolo e su un tiro di Armero deviato sempre dal portiere portoghese, dopo una bella azione corale partita dai piedi di Benatia e passata per quelli di Willians, Pinzi e Pereyra.

Nella ripresa i portoghesi ci provano in maniera più convinta con un tiro ancora di Salino e una bordata di Hugo Viana su cui Brkic concede l’angolo. E’ il 58′ e, come nella partita in terra portoghese, l’Udinese ha la possibilità di raddoppiare con una grande occasione che Armero, solo davanti a Beto non sfrutta non trovando il pallone. Il Braga ci prova ma senza convincere più di tanto in fase offensiva, mentre l’Udinese non riesce a creare gioco e appare, ancora una volta, in netto calo fisico. Al 72′ arriva la doccia fredda, il pareggio della squadra ospite, buona parata di Brkic con la palla che però non esce e viene sfruttata al meglio da Ruben Micael. Saltano gli equilibri e gli ultimi minuti sono pieni di emozioni, da una parte fuorigioco fischiato a Di Natale dubbio e buona opportunità per Maicosuel che non riesce a trovare il tiro, ostacolato, forse fallosamente da Hugo Viana, l’arbitro olandese però non fischia. Dall’altra tiro di Lima che non fa cambiare il risultato.

Si va ai tempi supplementari. A metà dei primi 15 minuti due occasionissime per lo Sporting Braga con Micael davanti a Brkic che cerca di servire, senza fortuna, Lima a pochi passi dalla porta. Poco dopo ci prova Mossorò ma Basta riesce ad anticiparlo. A pochi secondi dal termine è Pasquale a provare con un tiro su cui Beto si supera.

Nella ripresa arriva la stanchezza e la poca lucidità. L’occasione migliore però capita ancora sui piedi di Armero lanciato bene da Pinzi, ma il colombiano non riesce a stoppare e fa intervenire Beto. Sull’azione che ne nasce Domizzi è bravo ad scongiurare un attacco portoghese.

Si va quindi, dopo 120′ minuti, alla lotteria dei calci di rigore, tutti a buon fine tranne quello di Maicosuel che prova un pallonetto che Beto raccoglie senza particolari problemi fra le sue mani.

E’ l’unico, decisivo errore, visto che il Braga non ne sbaglia uno con la partita che si conclude sul 6 a 5 e consegna ai portoghesi la qualificazione alla Champions League e fa sprofondare nella delusione e nella tristezza l’intero Stadio Friuli.

C’è da recriminare per le numerose occasioni sbagliate e per non aver giocato al meglio con una squadra forte, ma non imbattibile che però, anche a detta del tecnico Guidolin, ha meritato, nell’arco delle due partite, il passaggi o del turno. C’è da non colpevolizzare nessuno, in quanto i ragazzi di Guidolin hanno dato il massimo. C’è da riprendersi alla svelta da questa tremenda botta per non pregiudicare, mentalmente, una stagione che può dare buone soddisfazioni, anche se i risultati degli ultimi due anni sembrano difficilmente ripetibili.

C’è, infine, da ricostruire un po’ il calcio italiano, che per il terzo anno di fila non riesce a portare la squadra che gioca i preliminari, al girone di Champions e che, per la prima volta dal 1999 porta solo due squadre nella massima competizione continentale per club.

Rudi Buset
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About Rudi Buset

Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti dal 2013 Diplomato presso l’ITC Einaudi nel 2007, lavora presso una carpenteria leggera artigiana. Impegnato nel sociale e in politica, da anni collabora con diverse realtà del suo territorio con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo. Appassionato di tutto ciò che riguarda l’uomo in quanto “animale politico” oltre che allo sport (in primis il calcio).

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