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Secondo Ko al Friuli

Secondo big match fra le mura amiche per i friulani che dopo aver perso l’imbattibilità casalinga contro la Roma provano a ripartire anche in casa dando seguito alla vittoria infrasettimanale a Reggio Emilia contro il Sassuolo.
L’Udinese non parte male vogliosa di respingere al mittente le critiche per un gioco decisamente deludente nelle prime dieci gare facendo sparare in una prestazione, magari con risultato diverso, simile all’ultima gara casalinga contro la capolista Roma.

L’unico sprazzo bianconero, però, è un debole tiro di Muriel sul quale Handanovic, mai dimenticato ex, interviene senza particolari problemi. Il primo squillo interista arriva al 20′ quando Danilo perde palla in disimpegno e Cambiasso calcia potente e di precisione ma Brkic si salva in angolo. Passa un minuto ed è la volta di Nagatomo in zona gol, ma il tiro del giapponese (seguito in tribuna stampa da una nutrita schiera di giornalisti giapponesi) finisce a lato. È il prologo all’uno-due nerazzurro che arriva fra il 25′ e il 29′. Il vantaggio è firmato da Palacio che anticipa tutti in area e devia di testa alle spalle di Brkic la punizione calciata perfettamente da Taider dalla destra. Passano appena 4 minuti ed è già tempo di raddoppio con Ranocchia che di destro fulmina Brkic, che esce in maniera imprecisa, sfruttando al meglio un calcio d’angolo battuto da Cambiasso. L’Udinese subisce il colpo e nel finale di tempo ci prova solo sfruttando un errore difensivo dell’Inter con Muriel che però non serve con precisione Di Natale in buona posizione in mezzo all’area e l’occasione sfuma. L’ultima chance è per l’Inter con una conclusione di Taider che non ha particolari pretese.

La ripresa vede Di Natale finalmente protagonista in zona gol con una conclusione dopo una buona trama offensiva, ma Handanovic si rifugia in angolo. L’Inter arretra un po’ il baricentro ma si fa pericolosa nelle ripartenze prima con Alvarez che non arriva sulla palla di un soffio davanti a Brkic e poi con un’azione orchestrata bene da Guarin che non trova per un non nulla Palacio in mezzo all’area. Poco più tardi è ancora protagonista Guarin che da posizione defilata colpisce il palo. I bianconeri sostituiscono Di Natale acciaccato con Ranegie e uno spento Pereyra con Bruno Fernandes e poco dopo la mezz’ora ci prova prima con una punizione di Muriel alta sopra la traversa e poi con un tiro debole dello stesso Fernandes su cui Handanovic arriva senza problemi. Le uniche note di colore di una seconda fase di ripresa alquanto deludente sono un’imbarazzante punizione di Danilo che produce una rimessa laterale per l’Inter e un tiro di Badu deviato in angolo dalla difesa ospite. La partita sembra chiudersi senza scossoni ma al 91′ l’Inter sfrutta al meglio un contropiede e chiude i conti con la rete di Alvarez per lo 0 a 3 finale.

Delusione, tanta, quella con cui escono dallo stadio i tifosi preoccupati per la prestazione e per la mancanza di cattiveria agonistica contro una delle storiche big del campionato. Preoccupa, oltre alla fase difensiva, la pochezza dell’attacco bianconero con la coppia Muriel-Di Natale non particolarmente in sintonia e un centrocampo che oltre a non stoppare il gioco avversario, non riesce a costruire il solito gioco veloce targato Guidolin.

Amarezza, quella del tecnico di Castelfranco Veneto, che descrive questa gara come una delle peggiori casalinghe da quando è a Udine e si lamenta per i due gol presi su palla ferma, caso più unico che raro nella sua gestione. Da qui però si deve ripartire perché giocando così si farà tantissima difficoltà in una stagione insidiosa e le prestazioni che l’Udinese può fornire possono e devono essere decisamente migliori.

Soddisfatto invece Mazzarri che temeva la trasferta di Udine su di un campo difficile contro una squadra complicata guidata da un ottimo tecnico.

Ora per l’Udinese arriva la sfida, che non può che essere salvezza, in Sicilia contro il Catania bisogno anch’esso di punti per sfuggire dalla zona calda della classifica.

Rudi Buset
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About Rudi Buset

Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti dal 2013 Diplomato presso l’ITC Einaudi nel 2007, lavora presso una carpenteria leggera artigiana. Impegnato nel sociale e in politica, da anni collabora con diverse realtà del suo territorio con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo. Appassionato di tutto ciò che riguarda l’uomo in quanto “animale politico” oltre che allo sport (in primis il calcio).

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