Londra è pronta: dal 27 luglio al 12 agosto i protagonisti su giornali, web e tv saranno gli atleti delle nazioni ammesse a disputare le gare olimpiche. Se quest’estate ad essere fondamentali saranno il colore e il numero di medaglie conquistate, per ora molta attenzione è stata rivolta allo stile e ai nomi degli stilisti scelti per realizzare le divise delle proprie Squadre nazionali. Per l’Inghilterra, è stata Stella McCartney a confezionare le uniformi olimpiche. La stilista, figlia del Beatles Paul e famosa in tutto il mondo per la sua linea di moda “eco”, ha impiegato più di due anni per disegnare i capi che gli atleti indosseranno alle gare. La Union Jack, definita dalla stessa “uno dei migliori esempi di design britannico”, è stata trasformata e resa più contemporanea pensando anche alle necessità tecniche e psicologiche dei 900 atleti che quest’estate si confronteranno con quelli delle altre Nazioni. La presentazione dei modelli però, ha suscitato qualche critica, soprattutto da parte dei ferventi patriottici che hanno notato la mancanza del colore rosso sulle divise. Effettivamente, a dominare sono il blu e il bianco e poco spazio viene lasciato al terzo colore, ma bisogna comunque precisare che il Comitato Olimpico inglese non aveva fornito indicazioni e regole cromatiche precise. Sono state quindi l’interpretazione personale e la creatività di Stella McCartney a vincere sulla tradizione. L’Italia invece, non poteva che essere rappresentata dal simbolo per eccellenza del “made in Italy”, Giorgio Armani. Più di un anno di lavoro è servito per ideare e confezionare il guardaroba, formale e sportivo, della Squadra italiana. Il colore scelto per queste Olimpiadi è il blu e il tocco di classe è dato dalla presenza delle prime frasi dell’inno italiano cucito con filo dorato all’interno delle giacche degli atleti. La medaglia d’oro, almeno per lo stile, potrebbe essere quindi assegnata all’Italia, se a contendersela non ci fosse un altro volto celebre della moda italiana: Ermanno Scervino. Lo stilista è infatti stato scelto dal Comitato Olimpico dell’Azerbaijian per creare le uniformi della Squadra nazionale. I tradizionali colori verde, azzurro e rosso e i simboli della bandiera Azera sono stati reinterpretati in modo originale e compariranno non solo sulle divise ufficiali, ma anche sui capi e gli accessori per il tempo libero. Sulle divise americane che verranno sfoggiate all’Olympic Stadium, invece, farà comparsa il cavallo di Ralph Lauren, il simbolo più riconoscibile dell’estro creativo dell’omonimo stilista. Ispirato ai Giochi Olimpici del 1948, Ralph Lauren ha così deciso di presentare delle riproduzioni autentiche, quasi dei motivi vintage di quelle uniformi, modellandole su silhouettes sportive e più contemporanee. Il rosso, il bianco e il blu compariranno sulle divise e su ogni accessorio della collezione. Omaggiando la Squadra Olimpica del 1948, conosciuta per aver portato in patria il più alto numero di medaglie, la maison americana dona così il suo augurio speciale. Per la Francia non sono trapelate ancora notizie certe, anche se nell’aria aleggia il nome di Jean-Paul Gaultier. In Tunisia si caldeggia la partecipazione di Azzedine Alaia, mentre in Germania a dominare sulle divise saranno il rosa e l’azzurro. In Spagna da qualche tempo invece, regna la bufera: il Comitato Olimpico Nazionale spagnolo ha infatti richiesto la produzione delle divise della squadra nazionale olimpica alla Bosco-Sport, un’azienda di origine russa che si è resa disponibile a sponsorizzare la Squadra Olimpica spagnola, prestando i propri servizi gratuitamente. In risposta alle polemiche sorte dopo l’assegnazione, lo stesso Comitato riferisce che nessuna impresa spagnola ha voluto partecipare al concorso gratuito per la scelta delle divise. Non è questo il caso della Giamaica, che ha subito proposto il nome della stilista Cedella Marley, figlia dell’icona del reggae Bob Marley. Fedele al dna Sportlifestyle di Puma, la collezione incorpora materiali hi-tech e silhouettes avvolgenti per ottimizzare le performance degli atleti del Paese più veloce del mondo, prendendo ispirazione dai colori e dai motivi vibranti della cultura caraibica. La partnership che lega Cedella Marley, la Giamaica Olympic Association e Puma sottolinea ancora di più il forte legame naturale che unisce cultura, musica e sport. Le prime gare in fatto di stile sono dunque già iniziate: ora si aspetta solo l’arrivo della fiamma olimpica a Londra.
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Camilla Manzato